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Confini in discussione
L’essere umano di fronte alle sfide contemporanee

Curatore: Antonio Allegra  (Università per Stranieri di Perugia)

 

Nel contesto contemporaneo emerge una serie ampia e singolarmente coerente di sfide alla nozione tradizionale di essere umano. L’etichetta di postumanesimo, che pure è quella forse più comprensiva, rischia di essere riduttiva: oltre al movimento che passa sotto questo nome, altre linee di attacco particolarmente evidenti sono il femminismo critico che rimprovera all’umanesimo tradizionale la focalizzazione, geneticamente cruciale, sul maschio; i postcolonial studies che a loro volta ne rilevano la matrice occidentale; gli animal studies che mettono in discussione, in maniera anche più radicale, la differenza antropologica data per presupposta; alcune sensibilità ambientalistiche che tematizzano in negativo il ruolo dell’antropocene; o la sfida tecnologico-digitale, che opera una diretta dislocazione di alcuni elementi caratterizzanti dell’esperienza umana tradizionale (corporeità, storicità, etc.). Pur entro un quadro di nette diversità, è presente un’aria di famiglia tra queste visioni, che convergono nel mettere in discussione la radice umanistica che ha definito un patrimonio di idee, condiviso nel corso dei secoli: si noti che è, tra l’altro, lo stesso statuto del discorso filosofico a venire coinvolto. In effetti è difficile sottovalutare la rilevanza della svolta se solo si riflette fino in fondo su quanto la radice in questione abbia inciso nella definizione dei connotati della cultura occidentale (e già il fatto che sia opportuno parlare di cultura occidentale certifica la profondità della cesura in atto). D’altra parte, le dinamiche appena accennate hanno una storia risalente e non sono il prodotto solo di vicende storico-culturali recenti: e ciò rende possibile ipotizzare che nel destino dell’umanesimo ci fossero matrici che determinano tali esiti.

Una maniera produttiva di trattare il tema è di concepire la situazione come un’interrogazione rivolta nei confronti dell’umanesimo allo scopo di (ri)pensarsi a partire dal rapporto con i propri confini; e nei confronti delle sfide stesse, sopra elencate per sommi capi, allo scopo di confrontarsi con gli argomenti umanistici. Ciò appare tanto più vantaggioso se si riflette sul fatto che non mancano, d’altra parte, e sia pure in posizione minoritaria, anche proposte volte a riproporre l’umanesimo come opzione praticabile anzi fruttuosa proprio nel contesto contemporaneo; e ciò, per ovvi motivi, soprattutto all’interno della riflessione culturale italiana.

A partire da questa descrizione, alcuni degli ambiti possibili del numero monografico sono, in un elenco non solo schematico ma anche tutt’altro che esaustivo proprio per l’assetto “fluido” accennato: 

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  • femminismo e gender studies: ridefinizione dell’umano; 

  • animal studies, da un – paradossale – punto di vista di antropologia filosofica;

  • possibilità o aporeticità di un postumanesimo radicale;

  • ambientalismo come dislocazione antiantropocentrica;

  • rivoluzione tecnologica come dislocazione dell’esperienza umana;

  • storicità o universalità dell’umanesimo; 

  • umanesimo e/o antropocentrismo;

  • per un umanesimo oggi: ipotesi di scuola o alternativa feconda?

 

Termine ultimo di consegna: 15 aprile 2024

 

I potenziali contributori dovranno inviare i loro articoli, inclusi abstract, keywords e dettagli completi sull'affiliazione accademica al seguente indirizzo: antonio.allegra@unistrapg.it

 

NOTE:  

Non è prevista alcuna tassa di pubblicazione degli articoli per i manoscritti accettati.

I manoscritti non devono essere sottoposti a revisione di altre pubblicazioni al momento della loro presentazione alla rivista.

Boundaries in question
The Human being in the face of contemporary challenges

Editor: Antonio Allegra (Università per Stranieri di Perugia)


 
In the contemporary context emerges an extensive and singularly consistent set of challenges to the traditional notion of human being. The label of posthumanism, while perhaps the most comprehensive, runs the risk of being reductive: in addition to the movement that goes by this name, other particularly prominent lines of attack are critical feminism, which blames traditional humanism for its genetically crucial focus on masculinity; postcolonial studies, which in turn detect its western roots; animal studies, which question, even more radically, the anthropological difference taken for granted; a number of environmentalist notions or sensibilities that thematize the role of the anthropocene with a negative connotation; or the technological-digital challenge, which operates a straightforward dislocation of some of the characterizing elements of traditional human experience (corporeality, historicity, etc. ). Even with obvious differences, there is a family resemblance among these visions, which converge in questioning the humanistic roots that defined ideas shared over the centuries: note that, among other things, the very status of philosophical discourse is involved. Indeed, it is difficult to underestimate the significance of this turn if one reflects on how much the roots in question have affected the definition of western culture (actually, the very fact that we must stress that we speak of western culture certifies the depth of the caesura taking place). On the other hand, the dynamics just alluded to have a deep-rooted history and are not the product only of recent cultural events: and this makes it possible to assume that in the destiny of humanism there were matrices determining such outcomes.
A fruitful way of dealing with the subject is to conceive of this situation as an interrogation directed toward humanism in order to (re)think itself out of its relation to its own boundaries; and toward the challenges themselves, sketchily listed above, in order to confront humanistic arguments. This appears all the more advantageous if we reflect on the fact that there is no lack, on the other hand, and albeit in a minority position, also of suggestions aimed at re-proposing humanism as a viable option precisely in the contemporary context; and this, for obvious reasons, especially within Italian culture.
Starting from this description, some of the possible areas of the monographic issue are (the list is not only schematic but also far from exhaustive, precisely because of the "fluid" set-up just mentioned): 


- feminism and gender studies: redefinition of the human; 
- animal studies, from a - paradoxical - perspective of philosophical anthropology;
- possibility or aporeticity of a radical posthumanism;
- environmentalism as an anti-anthropocentric dislocation;
- technological revolution as a dislocation of human experience;
- historicity or universality of humanism; 
- humanism and/or anthropocentrism;
- humanism today: a serious alternative?

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Delivery deadline: 15th April 2024


Potential contributors must send their articles, including abstract, keywords and complete institution details, to the following address: antonio.allegra@unistrapg.it

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NOTES:  

Accepted manuscripts are published free of charge. 

Manuscripts submitted to the journal must not be sent to other publications for review.
 

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